I sostenitori della dieta Banting dichiarano che tagliare i carboidrati è la chiave per perdere peso e accrescere la salute. C’è solo un problema: ti renderà lento.
Prima che il Dott. Robert Atkins lanciasse la sua dieta low-carb nel 1972, c’era Banting, il grasso becchino inglese che ha disegnato bare per l’élite dell’inghilterra dell’800. Secondo Men’s Health, il signore in questione necessitava di perdere qualche chilo, quindi il suo medico gli assegnò una dieta HFLC (high-fat-low-carbo) e, cambiato in fretta, visse fino agli 82 anni e venne seppellito in una bara per uomini magri.

I carboidrati sono fondamentali per la resistenza. Foto: Tim Miller-Flickr
Può sembrare sciocco parlare di Banting adesso, ma è tornato dai morti grazie ad un controverso scienziato dello sport che è stato un veemente paladino della dieta Britannica negli ultimi anni. Il Professor Tim Noakes, dello Sport Science Institute of South Africa nell’università di Cape Town, ha anche pubblicato un libro di ricette Banting che è andato esaurito non appena è andato negli scaffali quest’anno. C’è solo un problema con la dieta: ti renderà più lento.
Matt Fitzgerald, autore del nuovo libro Diet Cults, dice alcune parole che fanno riflettere chi prova ad allenarsi sul grasso: “Decadi di ricerca indicano che le diete ad alto contenuto di carboidrati sono ottimali per la resistenza e che assumere carboidrati durante gli esercizi accresce la resistenza,” dice Fitzgerald.
Asker Jeukendrup, scienziato dell’alimentazione sportiva e capo editore dell’European Journal of Sport Science, per esempio, ha recentemento pubblicato un papello in cui sottolinea il bisogno di carboidrati durante gli allenamenti per accrescere la resistenza, suggerendo agli atleti di assumere una piccola quantità di carboidrati per gli allenamenti che durano un’ora, 60 grammi di carboidrati all’ora per allenamenti che durano dalle due alle tre ore, e novanta grammi per ora per allenamenti che durano oltre – quale che sia il peso corporeo o lo stato di allenamento.
La dieta di Noakes, d’altra parte, propone di mangiare dai 25 ai 50 grammi di carboidrati al giorno. Mentre aumentare la quantità giornaliera di grassi sani fino al 40% va bene, Noakes promuove una dieta che è 80% grassi e solo 10% carboidrati. La maggior parte degli atleti di resistenza, dice Fitzgerald, non devono tagliare i carboidrati.
Non è solo la scienza a mostrare che i carboidrati rendono migliori gli atleti. Ci sono anche molte prove aneddotiche. Mangiare carboidrati “è una pratica pressochè universale tra gli atleti di resistenza migliori del mondo, il modo più sicuro di andare è una dieta ad alto contenuto di carboidrati.”, dice Fitzgerald. “Se sali sul carrozzone del tanti-grassi, è un viaggio che non sai come andrà a finire”.
I sostenitori della HFLC dichiarano che la dieta Banting è la chiave per perdere peso e accrescere la salute ed incoraggiare il corpo a bruciare i grassi come carburante. Ma studi che hanno confrontato la dieta HFLC con diete non restrittive hanno riscontrato che, nel tempo, le persone non hanno perso più peso con la dieta Banting che in altri modi. Celeste Naude, una ricercatrice del Centre for Evidence-Based Healt Care all Stellenbosh University, ha detto al Mail and Guardian che “i principi e le scelte di cibo promosse con una dieta Tanti-Grassi-Pochi-Carboidrati non sono in linea con i principi di una dieta sana e le scelte di cibo conosciute per ridurre, assieme ad uno stile di vita salutare, i rischi come infarto, diabete e cancro.”
Perché questo fervore? Fitzgerald dichiara che il desiderio di seguire una dieta restrittiva è un soddisfare i desideri mentali, più che fisici. Lui chiama il fenomeno “sindrome delle uve acerbe”, dalla favola di Esopo sulla volpe che non può raggiungere dei grappoli d’uva pendenti. Piuttosto che ammettere di non poter saltare così in alto, la volpe decide che l’uva deve essere per forza acerba. Come Fitzgerald scrive nel suo sito, le vittime della sindrome da uva acerba:
sono atleti di resistenza che non possono psicologicamente affrontare di essere più lenti di quanto vorrebbero e che risolvono questa dissonanza cognitiva sostituendo l’obbiettivo del fare il loro sport bene con quello di farlo “giusto”. La sindrome è distribuita dai vari movimenti che promuovono metodi alternativi che sono contrari alle pratiche degli atleti di maggiore successo… attaccandosi all’[HFLC], gli atleti possono dichiarare una sorta di vittoria sopra superiori avversari.
Ad un certo punto, scrive Fitzgerald, quando un movimento si espande a sufficienza, “esso inizia ad ottenere conversioni tra atleti che non sono, di fatto, dilaniati dalla gelosia per gli atleti più veloci ma semplicemente non conoscono qualcosa di migliore”. Per illustrare questi atleti, cita uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Nutrients in cui i ricercatori comparano atleti HFLC con quelli che hanno una dieta bilanciata. Mentre HFLC li rende più snelli, causa loro anche una perdita dei prestazione data “dall’indebolimento della capacità dei muscoli di bruciare carboidrati”.
Quegli atleti hanno, in sostanza, allenato i loro corpi ad usare il grasso come carburante e ridotto la dipendenza da carboidrati. Il risultato, scrive Fitzgerald, è una ridotta tolleranza agli allenamenti ad alta intensità e compromesse “prestazioni in tutte le gare tranne forse agli eventi di ultra-resistenza come le corse trail da 100 chilometri.” Se vuoi andare veloce, il tuo corpo ha bisogno di carboidrati come carburante. Allenarti con una dieta Banting rende il tuo corpo meno efficiente nel farlo, in pratica azzoppa molti atleti il giorno della gara.
La prossima volta che penserai di ridurre i carboidrati, chiediti il perché. Se lo stai facendo per apparire magro o per correre 62 miglia alla volta, HFLC può andare bene per te. Ma se vuoi rendere al meglio in qualsiasi altra attività, non abbandonare i tuoi panini.
Da: Erin Beresini – outsideonline