Nanaga Parbat Winter Expedition 2013: si torna a casa.

Daniele Nardi Elisabeth Revol Nanga Parbat

Daniele Nardi ed Elisabeth Revol al Campo 2 durante il secondo tentativo. Forne:www.danielenardi.org

Il tentativo di record della spedizione Nanga Parbat Winter Expedition 2013 di Daniele Nardi è ufficialmente terminato. Daniele ed Elisabeth Revol sono tornati al campo base due giorni fa e tra pochi giorni, dopo un dovuto riposo, scenderanno a valle. Non hanno raggiunto la vetta, ma hanno compiuto un’impresa grandiosa: in uno stile di arrampicata leggero sono saliti fino al Campo 2, 6000 metri, sferzati da venti gelidi e respirando aria rarefatta senza portarsi ossigeno. Lì il tempo proibitivo ha imposto loro di fermarsi e dare prova di saper valutare sé stessi e la situazione in cui si trovavano. Hanno raggiunto il limite del possibile, lo hanno capito, sono tornati dalla montagna mangia uomini al campo base, in salvo dove altri non son riusciti a tornare.

Daniele descrive episodi dell’ascesa con parole cariche di emozione, manifesta la grande felicità dell’atleta che ha dato il massimo, ogni fibra di sè stesso in una dura prova ed è felice, quale che sia il risultato raggiunto, perché ha dato il meglio di sé, ha vinto il sé stesso che conosceva prima della sfida e ha imparato tanto.

“Certo, si lo so, se avessimo fatto tana saremmo più felici. Ma allora perché ,mi sento cosi ricco in questo momento? Perché mi sento cosi appagato da questa esperienza? Mi viene da pensare che lo stile che abbiamo usato, la voglia di superare il superato, di spingerci dove neanche noi sapevamo con certezza di poter riuscire, il fatto di averlo fatto, di esserci stati, con tutti noi stessi mi abbia arricchito di un senso di alpinismo di esplorazione di vita che si fa sempre più piena, e poi vallo a sapere cosa ci nasconde il futuro.”

La scalata ha portato Elisabeth e Daniele al limite e ancora non sappiamo con certezza come stiano le sue dita, ma una parte del suo racconto è rassicurante:

Quando parlavo di alpinismo e stile mi venne in mente la mia maestra Ilaria Molinari con la sua apnea in assetto costante. Il dualismo è perfetto, assetto costante vai giu e risali su con le tue forze e quando esci dall’acqua devi dare l’ok, devi star bene. Stile alpino vai su e scendi giù sempre con le tue forze, e quando arrivi giù devi star bene, se perdi un dito, se sei esausto, se non sei in grado di fare da te…non può valere significa che sei andato oltre te stesso, oltre quel tempo.

Adesso restiamo tutti in attesa degli aggiornamenti video e di altri racconti, mentre la spedizione e il nostro Daniele lentamente fanno ritorno a casa.

Grande Daniele, complimenti per la fantastica impresa e grazie per tutte le emozioni!

Daniele Nardi, scalando il Nanga Parbat. Fonte:www.danielenardi.org

Daniele Nardi, scalando il Nanga Parbat. Fonte:www.danielenardi.org

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