L’invasione delle arachidi!

Essere allercici alle arachidi e mangiarne a volontà.

Mani con arachidi

Fonte: Flickr

Come ti sentiresti se il tuo cibo preferito ti venisse proibito per sempre e negli anni continuassi a vederlo, sentirne il profumo, desiderandolo e non assaggiandolo mai? Se sei uno dei 2,1 milioni di italiani con allergie alimentari ne sai qualcosa, e quella alle arachidi è una delle più frequenti. Chi è allergico rischia serie conseguenze se mangia il prodotto sbagliato, e le arachidi sono una componente molto comune di barrette e cibi studiati per chi fa backpacking, trekking e sport di outdoor, quindi buona parte di questi sono forzatamente esclusi dalla dieta di tanti appassionati. Ma adesso c’è una novità e presto chi è allergico alle arachidi potrà tornare a mangiarle liberamente.

I ricercatori del North Carolina A&T State University hanno scoperto come trattare le arachidi in modo che anche Sarah le possa mangiare. “Abbiamo scoperto che trattando le arachidi con enzimi che spacca-proteine riduce le proteine allergeniche” dice il Dr. Jianmai Yu* , e i risultati confermano che dopo il trattamento le arachidi riducono i loro allergeni dal 98 al 100%. Ma il sistema è sicuro?

Le arachidi non vengono trattate geneticamente. Il trattamento è efficace sulle arachidi intere, rotte o macinate e permette che vengano usate per tutte le preparazioni, come le arachidi normali. Non ne cambia la forma, durabilità o valori nutritivi, rendendole perfette per tutti gli utilizzi alimentari da cui le persone allergiche sono costrette a stare lontani.

Grazie ad un accordo dell’Università con la compagnia Xemerge le nuove arachidi saranno presto sugli scaffali americani e 2,8 milioni di statunitensi potranno tornare a mangiarle serenamente. Johnny Rodriguez, della Xemerge, ne è entusiasta: “Questa è una delle migliori tecnologie nel settore cibo e nutrizione che abbiamo visto” “Ha tutte le caratteristiche necessarie: Non-OGM, brevettato, dati clinici, non cambia le caratteristiche fisiche del prodotto”. La promessa è di commercializzarla in un futuro molto vicino. E per l’esportazione?

Quanto ci metterà ad arrivare in Italia resta tutto da vedere, ma fondo dove c’è domanda l’offerta si fa attendere sempre poco, forse nel Bel Paese non arriveranno poi tanto più tardi e nei picnic all’ombra di una tenda potrebbe comparire anche il burro di arachidi “per tutti”.

*(http://www.reuters.com/article/2014/08/26/us-usda-peanuts-allergies-idUSKBN0GQ1YZ20140826)

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