
Salewa Stormwall Kabru (torna all’elenco)
Giacca softshell curata e versatile, la Salewa Stormwall Kabru 2 in 1 è un capo che offre davvero tanto: protezione, durabilità, bell’aspetto. Avere il nome di una vetta di 7000 metri (Kabru, tra Nepal e India) crea delle aspettative, e la Salewa si è impegnata per non deluderle. Subito i dati tecnici:
- Tessuto Stormwall Active della Salewa, con tessuto esterno 88% poliestere e 12% elastene, membrana antivento, interno in poliestere e trattamento esterno DWR;
- 550 grammi di peso, misure dalla 46(s) allla 62(6x);
- 2 tasche laterali di grande misura e una sul petto;
- taglio ergonomico;
- cappuccio, maniche e fondo regolabili con una mano;
- traspirante;
- idrorepellente;
- antivento;
- due in uno, giacca e gilet, per via delle maniche rimovibili.
Va subito detto che la Salewa Stormwall Kabru 2 in 1 è una softshell per quattro stagioni, grazie alla possibilità di divenire un gilet da mettere sulla maglietta, o felpa, in estate. I tessuti sono ben elastici, idrorepellenti, antivento e fanno bene il loro lavoro, offrendo una protezione concreta, mentre il taglio si adatta alla grande ai movimenti – è “fit“.
Questa giacca fa quel che promette.
Le tasche laterali, oltre ad essere grandi, sono posizionate correttamente, cosicchè la cintura addominale dello zaino non interferisce con l’apertura. I sistemi di chiusura del cappuccio, delle maniche e il cordoncino inferiore sono comodi, si usano davvero con una mano.
Tirando le somme, la Stormwall Kabru è realizzata con materiali performanti, ha un disegno ben studiato (e ben testato dagli atleti Salewa), è realizzata con cura e ha un bel design (dai, non sono l’unico ad usare le softshell anche in città) non sorprende che si trovino buone recensioni su riviste internazionali (pure dei “difficili” tedeschi) e appassionati che si dichiarano soddisfatti. Una volta tanto, l’ho trovata sia (su eBay) che (su Amazon)
.
P.S.: il trattamento DWR dovrà essere fatto dopo tre lavaggi (vedi la mia pagina sull’idrorepellenza per chiarimenti). Lavare a trenta gradi e non mettere il capo in asciugatrice, in ogni caso è un tessuto che si asciuga molto in fretta.
Vaude Hurricane II (torna all’elenco)
La Softshell da trekking Vaude Hurricane II è una giacca comoda e pratica, con un taglio non eccessivamente aderente ma ugualmente pratica da tenere su una maglietta come sotto un giubbottino.
- totalmente antivento;
- tessuto interno e tessuto esterno in poliestere, membrana antivento in poliuretano;
- idrorepellente;
- 416 grammi di peso;
- cordoncino del bordo inferiore regolabile dall’interno, attraverso le tasche;
- Polsini regolabili col velcro;
- tasche laterali con cerniere coperte da un lembo di stoffa.
La Vaude Hurricane II non ha caratteristiche che la rendono una softshell del futuro, come altre in queste pagine, ma ha un ottimo rapporto qualità prezzo, e il taglio la rende adatta a qualche trekking non troppo “cattivo”, per questo ho scelto di metterla in questa pagina: è ben fatta e vale la spesa. La fattura è molto buona, il tessuto ben elastico è piacevole addosso ma non fragile, la protezione dal vento è totale, l’idrorepellenza difende dalle piogge passeggere. Intelligente la cerniera frontale: la stessa falda interna che non lascia passare il vento attraverso i dentelli sale oltre il colletto – che rimane su e protegge effettivamente il collo – tornando davanti. In questo modo la cerniera è coperta ed esclusa da ogni contatto col collo e col mento.
Ho delle felpe in cui questo particolare non è curato, e a volte risultano davvero fastidiose.
La pensata del cordoncino nel bordo inferiore regolabile dall’interno infilando le mani in tasca, poi, è una piacevole pensata: in fondo lo regoliamo quando ci accorgiamo di aver freddo, e in quel momento è doppiamente fastidioso dover sollevare il lembo o abbassare la zip per regolarlo.
Contro: traspira meno di tante concorrenti e le tasche laterali sono troppo basse per la cintura dello zaino, quindi non è adatta a trekking troppo lunghi (MA le zip invertite risolvono un po’ in termini di usufruibilità).
Pro: prezzo, comodità, taglio e colori buoni anche per la città cosa che la rende un acquisto polivalente e non esclusivamente per il fine settimana o le vacanze, ottima protezione dal vento, accuratezza nella realizzazione. L’ho trovata (su Amazon).
Vaude Rondane (torna all’elenco).
La softshell Vaude Rondane è una chicca a buon prezzo e di fattura eccellente, dalle caratteristiche ben soddisfacenti per il trekking. Non a caso pare stia avendo un buon successo.
- tessuti in poliestere all’esterno e all’interno, con membrana interna in poliuretano;
- tasche laterali con zip invertita;
- cerniera frontale a doppio senso, con falda interna antivento;
- totalmente antivento;
- idrorepellente;
- 518 grammi;
- tasca interna, zip verticale;
- cordoncino nel bordo inferiore, regolabile dalle tasche;
- polsini regolabili con velcro;
- cappuccio regolabile con velcro sul retro e cordoncino sul davanti.
Della softshell Vaude Rondane salta subito all’occhio la buona fattura: è realizzata con cura e buoni tessuti, il rapporto qualità prezzo è ottimo. Il disegno non aderente lascia la giusta mobilità per camminate e trekking, consentendo di indossare sotto una felpa in pile se necessario. La membrana interna la rende totalmente antivento, il poliestere è morbido e resistente – per essere una softshell – e il trattamento DWR lo rende ben idrorepellente. Il cappuccio ha un laccio che consente di stringerlo e anche i polsini si possono stringere efficacemente così da esporsi il meno possibile al vento. Inoltre il cappuccio ha del felcro sul retro, che se per la maggior parte dei casi risulta solo piacevole esteticamente, anche torna utile per ridurre il volume e fare un po’ di caldo.
Come la Hurricane II, anche la softshell Vaude Rondane ha la falda interna alla cerniera frontale, che risale e passa davanti impedendo ogni contatto tra cerniera e collo. Cerniera che si può aprire sia da sopra che da sotto, per regolare un po’ la ventilazione, operazione fattibile anche dalle tasche, da abbassare in caso di necessità. Le tasche, poi, sono impermeabilizzate, ad una buona altezza, non interferiscono con la cintura addominale dello zaino da trekking, e si aprono dall’alto verso il basso, risultando pratiche.
Contro: come la hurricane II, manca di traspirabilità rispetto a varie softshell di questa pagina. Difetto a cui si rimedia come spiegato sopra e superato dai pregi elencati.
Questa softshell la consiglio più per i trekking invernali che per l’alta montagna, si trova bene in temperature tra i meno 1-2° e i 15° e consente lunghe gite. Davvero una buona giacca, che ha un buon prezzo e ho trovato (su Amazon)a oltre 45 euro in meno della cifra consigliata da Vaude.
Marmot Kingpin (torna all’elenco)
Bestseller dell’alpinismo, ultraversatile, dal grande successo. La softshell Marmot Kingpin è una protagonista affermata del panorama outdoor, per una semplice ragione: è una delle migliori.
- Tessuto Polartec Power Shield, 88% nylon e 12% elastane, con membrana perforata, alta resistenza all’abrasione, antivento, altamente traspirante;
- tessuto softshell M2 della Marmot 100% nylon, resistente all’abrasione, altamente traspirante, elastico, resistente all’acqua, caldo;
- 609 grammi di peso;
- zip impermeabilizzate;
- tue tasche toraciche, una alla manica, un tasca interna (torace);
- polsini regolabili col velcro, con tagli asimmetrici per coprire meglio i polsi;
- cappuccio integrato, con cordino di regolazione sul retro;
- maniche col taglio “ala d’angelo” per massimizzare la possibilità di movimento;
- taglio tecnico che si adatta bene a qualunque movimento, con pare inferiore leggermente più lunga del solito per non uscire dalla cintura dello zaino se ci si muove molto.
La grande traspirabilità della Marmot Kingpin, unita al disegno eccezionale, la rende una softshell eccezionalmente versatile: la si compra per scalare le montagne, la si usa anche quando in montagna c’è bufera e si ripiega su una corsa in città! Il tessuto Polartec Power Shield è un concentrato di buone qualità quali ottima resistenza al vento ed eccezionale traspirabilità, cui si aggiunge la buona resistenza all’abrasione – rara nelle softshell – che la rende adatta anche al trekking. Il tessuto Marmot M2 è idrorepellente, altamente traspirante, durevole, antivento e caldo. Questi materiali la rendono adatta ad attività altamente aerobiche, dallo sci al ciclismo o corsa.
Con la Softshell Marmot Kingpin possiamo davvero parlare di alte performance. Veste benissimo, il disegno “Angel Wing” funziona e ci si muove senza “tirare” da nessuna parte. Qualcuno si è lamentato di una certa “ingombranza”, perchè con le softshell spesso siamo abituati a tagli molto aderenti. Ma trovo quelle lamentele ingiuste, chi le ha fatte non ha notato pochi, cruciali particolari: asseconda tutti i movimenti di chi la indossa, sta bene sotto l’imbrago, se si tirano su le braccia non si abbassano i polsi e il lembo inferiore non si alza scoprendoci, ci si può muovere in libertà.
Il cappuccio si regola tirando un cordoncino sulla nuca e consente di indossare un casco quando serve, lasciando sempre – casco o non casco – un’ottima visibilità e riparando efficacemente, come pure il colletto alto. Giacca promossa a tutto tondo – di lamentarmi della zip frontale un po’ dura non mi sembra il caso dopo tanti elementi positivi! L’ho trovata sulla baia (su eBay) solo dai rivenditori tedeschi che trovate al collegamento. Al solito, da quelli italiani…
Marmot Leadville (torna all’elenco)
La softshell Marmot Leadville offre altissima traspirabilità e mobilità allo stato puro.
- Tessuto Gore Windstopper, in poliestere, resistente al vento e all’acqua;
- tessuto della Marmot M2 Softshell, poliestere ed elastane (10%), idrorepellente, traspirante, antivento, durevole;
- due tasche laterali e una al torace, tutte con le zip nascoste;
- tasca interna (a destra);
- 459 grammi di peso;
- sistema “Angel Wing“;
- polsini regolabili col velcro;
- pannelli laterali di ventilazione;
- cordino nel lembo inferiore, per restringerla.
Il segreto della softshell Marmot Leadville è la giusta associazione di ottimi tessuti, buona fattura, e buone idee. Questo si traduce in Gore Windstopper (con membrana) e M2 Softshell, buone cuciture, particolari come il foro per gli auricolari del lettore mp3 nella tasca e pannelli di ventilazione. Questi ultimi in particolare sono la sua arma vincente: si tratta della stoffa di diverso colore che si vede sotto le maniche nella foto in alto, ossia di M2 Softshell della Marmot, che è molto flessibile e traspirante. Il risultato è che dal lato e da sotto le maniche la softshell traspira ancora di più che attraverso la membrana Gore, e l’elasticità del tessuto, assieme al disegno complessivo (che assieme fanno l’Angel Wing) permette una mobilità sconosciuta in tante altre softshell. Si ha ragione di avere il dubbio che attraverso i pannelli non si sia protetti dal vento. La risposta è sì e no. Il tessuto elastico ripara meno della membrana goretex (non significa che non ripara dal vento!), e se si cammina con le mani al cielo in mezzo alle raffiche di vento si rischia di essere troppo ventilati. Ma se nessuno ci minaccia con un’arma solitamente teniamo le mani abbassate e il risultato è un perfetto equilibrio tra mantenimento del calore e traspirabilità. Non è una softshell molto calda e la libertà di movimento che lascia la rende ideale per la bici, la corsa, l’arrampicata alpinistica, ma meno per lo sci, che richiede un po’ più di calore e un cappuccio.
Contro: il lembo di stoffa dietro la cerniera frontale purtroppo non ripara alla perfezione e in bici a volte lascia passare un po’ più aria di quanto si vorrebbe.
Conclusione.
Ha risposto benissimo alla pioggia leggera – si ha una mezz’ora di ottima protezione – e in modo eccellente al forte vento, ma va tenuta lontano dalla pioggia forte. Anche in caso di forte vento con leggera pioggia non ha fatto una piega. Permette di essere usata per corsa – anche vicini allo zero – come per la bici, l’arrampicata alpinistica, le escursioni in montagna, ma non la consiero la migliore per scii e snowboard. Occupa pochissimo spazio nello zaino, veste bene, ha un bell’aspetto, permette ogni genere di movimento senza scoprire, ripara dalle piogerelle leggere ma non dalle torrenziali, non è un modello caldo ma è eccezionalmente traspirante, ripara dal vento in maniera eccellente, pecca leggermente in caso di uso estremo con la bici ma è uno scudo negli altri casi.
Si tratta di una softshell eccellente, non a caso di grande successo. Una volta tanto, l’ho trovata sia (su eBay) che (su Amazon)
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Marmot Vapor Trail Hood (torna all’elenco)
Molto elastica e traspirante, la Marmot Vapor Trail Hood è la softshell ideale per hiking e allenament aerobici invernali. Subito i dati poi una recensione approfondita.
- Tessuto 100% poliestere, Marmot M2 di due diversi spessori e dalle diverse caratteristiche;
- traspirante;
- idrorepellente;
- antivento;
- zip antiacqua;
- cappuccio regolabile anche in volume, con due tiranti;
- tasche toraciche, tascha alla manica, tasca interna con asola per mp3;
- maniche elasticizzate e asimmetriche;
- taglio angel wing;
- 411 grammi di peso;
- cordoncino elastico nel lembo inferiore.
Questa softhshell senza membrana e ultratraspirante, per hiking e attività aerobiche, ha avuto molto successo. Il sistema di doppio tessuto funziona egregiamente: la parte frontale, più grossa, forma uno scudo più forte e tiene caldo, granzie anche ad una fodera, mentre i pannelli laterali permettono una grande dispersione del vapore corporeo e fanno traspirare. I differenti tessuti poi sono chiaramente distinguibili dal colore. Il sistema angel wing, dato dal taglio e dall’utilizzo di tessuti molto elastici e morbidi, permette una grande libertà di movimento. Questo non significa che non ci sia spazio per aggiungere strati soto la giacca. Le tasche sono poste in maniera perfetta, nel caso si porti uno zaino sono ben raggiungibili, e l’asola per l’mp3 nella tasca interna è un incentivo per utilizzarla nel running invernale. Nonostante non sia una giacca ideata pe l’uso estremo, sono stati fatti vari test anche fuori città e oltre l’hiking. Testata nello sci si è comportata egregiamente, riparando dalle spruzzate di neve senza bagnarsi, ha riparato dalle brevi pioggerelle e non ha lasciato scoperti durante il movimento. Nel free climb ha protetto bene, ma i polsini elasticizzati penalizzano chi ha i polsi fini quando si tirano su le mani. Il fatto che non abbia le asole per il pollice, poi, è un altro indizio del fatto che l’arrampicata non è nel suo dna, anche se la si può usare senza grossi patemi.
Non è una softshell “calda”, ma la parte frontale oltre a proteggere bene ha un inserto che limita la dispersione del calore (solo davanti), e questo va solo a suo merito, anche perchè è nel contempo molto traspirante.
Altro ottimo pezzo della Marmot, un successo tra appassionati e specialisti grazie a tutto l’elenco di qualità su esposte, consigliata. L’ho trovata (su eBay)
The North Face Apex Bionic (torna all’elenco)
Questa softshell basilare e versatile di The North Face non poteva che meritare un posto in questa pagina, nella sezione hiking quale giacca non-specialistica di alta qualità a basso prezzo.
- Tessuto TNF Apex ClimateBlock a trama piatta, in poliestere 90D 351 g/m², totalmente antivento e ad alta idrorepellenza;
- zip protette dall’acqua;
- fodera interna in pile;
- cordino all’orlo inferiore, regolabile dalle tasche;
- polsini con chiusura in velcro;
- due tasche scaldamano e una toracica;
- 837 grammi di peso.
Una delle poche softshell a loro agio nella moda urbana, The North Face Apex Bionic è una giacca di buona fattura e buoni materiali. Il tessuto TNF Apex ClimateBlock blocca il vento in maniera eccellente e, assistito dalle zip protette, ripara dall’acqua con efficacia, grazie ad una buona idrorepellenza, e si fa un baffo della neve che si prende sciando. Poco importa se neve o pioggerella arrivano col forte vento, questa giacca ha ben dimostrato di fare sempre bene il proprio lavoro.
È da notare come questa softshell abbia un design insolitamente casual e adatto alla città, molto personalizzabile grazie alla combinazione di 19 colori: indossandola in una via del centro non si sembra un alieno e si può andare dritti al pub dopo una passeggiata all’aria aperta senza sembrare un boscaiolo.
La fodera interna in pile rende la The North Face Apex Bionic una softshell abbastanza calda e confortevole, mentre il taglio e i tessuti lasciano comunque un’ampia libertà di movimento che le dona una certa versatilità. Virtualmente è adatta a tutto e da molte parti l’ho trovata pubblicizzata come “per qualunque attività di outdoor”, ma per via del calore e della minore traspirabilità – contraltare della buona impermeabilità, del calore e della grande resistenza al vento – come del buon tessuto, la consiglio per hiking, trekking giornalieri, utilizzo urbano e magari sci non estremo, in cui non si raggiungono temperature corporee troppo alte, più che per sport altamente aerobici o arrampicata. Può andare bene anche per queste ultime cose, ma altre giacche sono a mio parere più indicate.
Contro: peso, limitata traspirabilità, assenza di tasca interna.
Pro: è uno scudo contro il vento, ha una buona idrorepellenza, buona fattura, è robusta, durevole, bella esteticamente, è possibile scegliere dei colori discreti o visibili, prezzo inferiore alla media.
Nel complesso la softshell The North Face Apex Bionic è un’ottima giacca, robusta e durevole, dal prezzo accessibile, che consiglio agli amanti di un’outdoor “tranquillo” (ma non per questo leggero). L’ho trovata (su eBay)da un rivenditore tedesco con ottimo feedback (la valutazione su affidabilità del venditore e qualità del servizio), ma è disponibile anche presso rivenditori USA dai prezzi competitivi.
Outdoor Research Alibi (torna all’elenco)
Secondo alcuni la softshell definitiva, secondo altri un’evoluzione migliorabile: quale che sia la conclusione, la Softshell Outdoor Research Alibi ha fatto tanto parlare di se e scatenato entusiasmi non prevedibili.
- Struttura a “settori”;
- capuccio, spalle e parte superiore delle braccia in Ventia laminate, impermeabili e antivento, grazie ad uno strato aggiuntivo;
- parte frontale traspirante, idrorepellente con imbottitura interna in pile;
- lati e schiena elastici, idrorepellenti e traspiranti ;
- zip resistenti all’acqua
- due tasche scaldamani, una tasca toracica e una tasca interna con foro per auricolari;
- secondo cappuccio interno, caldo, arrotolabile nel colletto, pronto come sottocasco;
- cappuccio che contiene anche un caschetto, regolabile con tiranti laterali e posteriore;
- fronte e maniche 100% nylon all’esterno, 100% poliestere all’interno;
- retro e lati 50% nylon, 7% spandex, 43% poliestere;
- prese d’aria laterali eventualmente apribili del tutto fino a trasformare la giacchetta in un poncho.
Con la softshell Alibi siamo alla ricerca dell’evoluzione e alla sperimentazione, non sorprende che il marchio sia Outdoor Research.
Grazie al mix di tessuti e al loro utilizzo a settori abbiamo una softshell in parte impermeabile, nel complesso resistente all’acqua, calda dove serve, antivento e traspirante. Il cappuccio, le spalle e la parte superiore delle braccia, dove cade l’acqua in maniera diretta, hanno la maggiore resistenza all’acqua e sono antivento, la parte anteriore è traspirante, idrorepellente (anche se meno di spalle, cappuccio e parte superiore delle braccia) e calda, nel complesso lavora bene contro il vento.
La novità principale è rappresentata dalle zip laterali che consentono di aumentare ulterioremente la traspirazione e alla base possono aprirsi del tutto con una clip. Questo consente un’incredibile ventilazione e di sfruttare la Alibi al limite della stagione. Questo nuovo sistema è quello che più divide le opinioni: per alcuni è perfetto, per altri scomodo. Va detto che per aprire le clip bisogna sganciare la cintura addominale dello zaino, e questo è un peccato mortale secondo molti. Io invece lo trovo comodo: sganciarsi lo zaino un momento è un prezzo onesto per avere tanta ventilazione.
A questa si aggiunge la pionieristica aggiunta di un secondo cappuccio, interno, da usare per riscaldare la testa o come sottocasco, una comoda novità.
Il sistema “a settori” – mia definizione – ha un’ottima resa in termini di comodità e protezione, e solo questo varrebbe ogni centesimo del suo prezzo.
Altra sua caratteristica vincente è la versatilità: io la consiglio principalmente per hiking e trekking in terreni sgombri, ma di fatto risulta comoda in ogni tipo di arrampicata, fino allo stile alpino, e nelle attività aerobiche. Il disegno e la geniale associazione di materiali danno una libertà di movimento inaspettata che la rendono una tuttofare dal bel design. Un acquisto sicuro.
Contro: un po’ pesante rispetto alle concorrenti, le zip e clip laterali sono meno immediate che nell’intenzione, non essendo molto aderente per certi fisici risulta ingombrante.
Pro: ottima resistenza all’acqua (per una softshell), ottima mobilità, grande versatilità, buona capacità di riscaldare, tasche numerose e ottimamente disposte, cappuccio ben regolabile e secondo cappuccio, ottima ventilazione e traspirabilità, bel design.
L’ho trovata (su eBay) da un rivenditore tedesco, da contattare per la spedizione. Ha un feedback massimo, risponde in fretta.
Brooks Nightlife III (torna all’elenco)
La softshell Brooks Nightlife III è una purosangue da corsa, studiata per affrontare i principali problemi del running invernale: il freddo, il vento, la pioggia il sudore, la notte.
La Brooks Nightlife è quindi una softshell calda, traspirante, totalmente antivento, altamente idrorepellente e visibile la notte a 360°, per essere al sicuro la notte. I materiali sono di prima qualità e ben scellti:
- Tessuto idrorepellente DWR;
- 100% antivento;
- traspirante;
- tessuto principale 100% poliestere microfibra;
- giunzioni 84% poliestere e 16% spandex;
- polsini lunghi con foro per il pollice, 90% poliestere e 10% spandex;
- tasca interna per telefono o lettore MP3 anti umidità;
- tasche laterali;
- bande riflettenti a 360°;
- design semi-aderente;
- ventilazione posteriore;
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